lunedì 14 aprile 2008

Il peso delle conseguenze

Se ne sentono delle belle, ultimamente. Anzi delle brutte, direi pessime. Sono le chiacchiere e le invenzioni che stridono come le unghie sugli specchi dei soliti soloni in doppiopetto che intendono giustificare a tutti i costi il comportamento errato dell’arbitro Rizzoli durante Udinese-Roma. Ha voglia di strillare il buon Pietro Leonardi da quel di Udine, sembra che non ce ne sia né per lui né per Pasquale Marino. E c’è veramente di che essere preoccupati per la disparità di trattamento e di applicazione delle regole.
Il fatto ormai è noto: Totti spara in cielo un pallone davanti alla porta e incolpa l’arbitro Rizzoli di averlo ostacolato. Più che incolparlo, a dire il vero, lo manda platealmente e ripetutamente (ben 3 volte) a… quel paese, tanto per non ripetere l’icastico insulto italico e tipicamente romanesco. Al che Rizzoli, sbagliando su tutta la linea, gli mostra il cartellino giallo. Totti andava espulso. O ignorato. Il giallo è un errore plateale con conseguenze davvero imbarazzanti.
Non voglio occuparmi del comportamento di Totti: primo perché non mi interessa, secondo perché non è nuovo a intemperanze del genere e sembra che non abbia ancora imparato la lezione. Si dirà: ma è il capitano della Roma, non dovrebbe comportarsi così… Si dirà che tanti altri dicono e fanno lo stesso in campo… e altre banalità del genere. La ripetizione di un comportamento sbagliato non lo fa diventare improvvisamente giusto. Semmai, di tutta la vicenda, mi colpisce l’aspetto pedagogico negativo: Totti è un personaggio con una grande influenza sui tifosi, anche e soprattutto su quelli più giovani. Non ha dato certo un bell’esempio, non c’è dubbio. Il resto va da sé.
In realtà voglio occuparmi delle conseguenze generate dalla bizzarra decisione dell’arbitro Rizzoli, che sono molteplici. Ma, come spesso amo fare, più che altro mi limiterò a porre delle domande, affinché chi legge possa rispondersi come meglio crede.
1. Al momento del fattaccio, inquadrato con eloquenza dalle tv, la Roma era in svantaggio di un gol. Cosa sarebbe accaduto se Rizzoli, applicando il regolamento, avesse espulso Totti? Tra le conseguenze, ovviamente, oltre al risultato della partita in corso, bisogna mettere in preventivo la possibile squalifica di tre giornate a Totti, come di solito accade quando un calciatore insulta un arbitro. Ricordo, tanto per restare nella Capitale, le tre giornate a Stendardo nella partita contro il Napoli e quelle a Mutarelli (che mandò a quel paese l’arbitro di spalle, ma fu intercettato dal quarto uomo) nella partita contro la Fiorentina. Che ne sarebbe stata della famigerata lotta per lo scudetto?
2. Come si comporterà l’arbitro Rizzoli d’ora in poi quando qualche altro calciatore lo manderà a quel paese?
3. Cosa sarebbe accaduto a qualsiasi altro calciatore che avesse ripetutamente insultato l’arbitro che non fosse stato il capitano della Roma, in lotta per lo scudetto?
Sembrano domande banali, e forse lo sono. Tuttavia questi interrogativi aprono delle prospettive imbarazzanti. Di certo resta il fatto che Rizzoli ha sbagliato su tutta la linea.
Ancor più gravi, però, sono le giustificazioni dei soloni in doppiopetto. Se ne sono sentite di tutti i colori: perfino che Rizzoli ha fatto bene a non espellere Totti per “un confidenziale atto di nervosismo” perché si è preoccupato di salvaguardare la validità del campionato. Oppure, peggio, che Totti ha ragione, perché Rizzoli non deve trovarsi al centro dell’area su un cross dal fondo. Ricordiamo ai distratti che alcune squadre hanno perso partite e trofei perché la palla è rimbalzata sull’arbitro ed è finita in rete, con gol completamente valido, come da regolamento.
Ci vuole un gran coraggio per giustificare comportamenti del genere. L’unica voce nel deserto sembra essere stata quella di Mario Sconcerti che nel dopo partita su Sky ha voluto dissociarsi dai compiacenti discorsi in atto chiarendo che gli sembrava perlomeno curioso che si stesse facendo un monumento a un calciatore che si era comportato male. Tuttavia il monumento è stato fatto e perfino lustrato, almeno a leggere i principali quotidiani sportivi e non del giorno dopo.
È un giornalismo triste e fazioso, purtroppo. Sostenuto anche da un anti-interismo ormai diffuso, figlio di calciopoli.
Già, calciopoli. Forse in pochi scorgono il collegamento tra calciopoli e l’eliminazione delle squadre italiane dalla Champions League. In realtà sono convinto che il campionato stia subendo proprio quest’anno i contraccolpi di calciopoli. Ma non correte subito alle opposte conclusioni: non sto riabilitando il malaffare. Sto semplicemente ripetendo quel che sostengo da tempo: che calciopoli sia stata una grande occasione mancata per fare pulizia e riorganizzare il calcio italiano sulla base di un sano rispetto delle regole. Invece si è avuta tanta fretta, e la fretta non è mai foriera di decisioni equilibrate. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un campionato disastroso, evidenziato da una catastrofe nel rispetto del regolamento, domenica dopo domenica, con una classe arbitrale perlopiù insufficiente e goffa.
Si dice spesso con rassegnazione che solo in Italia possono succedere cose del genere. Purtroppo, almeno rimanendo in ambito europeo, è vero. Ma non credo nei complotti, credo nella mancanza di cultura. In Italia la cultura sportiva è un miraggio. Basta assistere a una qualsiasi partita del campionato inglese per rendersene conto: la decisione dell’arbitro non viene mai contestata in campo dai calciatori, e ricordo il recente Liverpool-Arsenal di Champions League. Rigore dubbio, ma accettato in pieno, senza settimane di moviole e chiacchiere. E la mancanza di cultura genera sempre mostri, credetemi. Il nostro campionato ha perso di credibilità. Dubito che grandi campioni internazionali siano invogliati a venire in Italia, quando altrove il calcio è quel che deve essere: sport, spettacolo, competizione, ma soprattutto divertimento. Qui da noi sembra che sia diventato solo veleno.
Dimenticavo: a Totti solo mille euro di multa, come da regolamento, per le civili proteste nei confronti dell'arbitro.
Tantrik

6 commenti:

nonnomazac ha detto...

Articolo delirante.
Scritto con un tentativo alquanto maldestro di essere imparziale è in realtà manifestando faziosità e incompetenza.
L'arbitro non si doveva trovare in quel posto. L'arbitro non può essere al centro dell'area di rigore. Con il suo posizionamento ha impedito ad un giocatore di impattare il pallone assumendo la corretta postura fisica e la corretta posizione. Non tre vaffanculo, ma tre giornate di sospensione a Rizzoli perchè indegno di arbitare. E perchè, caro articolista, non parli di analogo episodio serale durante Inter - Fiorentina? Non c'è peggior giornalista di chi non vuol vedere. E poi basta con Moggiopoli. I ladri e i bari, Juve a parte, si son tutti salvati.
E' ora di voltare pagina.
E lasciate stare il capitano.
Pensate al - 31.
Marco

tantrik ha detto...

Ognuno ha i suoi deliri, caro uppotipo. Sentirmi accusarre di faziosità e incompetenza è come dire che Totti è stato educato. Il problema, caro uppotipo tifoso romanista ("lasciate stare il capitano" è tutto un programma!) è che non avete più occhi per vedere la realtà. Ma da un certo punto di vista vi comprendo, fa parte dello stile di vita del tifoso, giallorosso in particolare, quello di pensare che tutto gli sia dovuto e che tutti complottino contro di lui. Ma come fai a paragonare l'episodio di Rizzoli con un non meglio identificato episodio di Inter-Fiorentina? Di che parli? E comunque sta a dimostrare la mia tesi: dopo la platealità del gesto di Totti e il grave errore regolamentare di Rizzoli, chiunque si sentirà autorizzato a mancare di rispetto all'arbitro.
Comunque ti segnalo le dichiarazioni odierne (16 aprile) del capo degli arbitri Gussoni, che ha definito la non espulsione di Totti "una pagina nera" del comportamento arbitrale.
Vedi caro uppotipo, voi romanisti pensate - ossessionati dal giallo e dal rosso - che io abbia scritto un articolo contro Totti. Ma lo stesso titolo dell'articolo dovrebbe indurvi sulla giusta strada. Io parlo di errore dell'arbitro, non dell'ennesima mancanza di rispetto che i calciatori hanno in campo verso gli arbitri. L'errore grave è stato di Rizzoli, quello di Totti è solo un comportamento molto maleducato e non consentito. Ma se l'arbitro in qualche modo glielo consente... fatti suoi.
Grazie del tuo commento!
tantrik

ali lapointe ha detto...

Ma su che pianeta vive Tantrik? L'unica voce nel deserto, il monumento (a chi?), anti-interismo? Mi sa che ha ragione Marco.
Nel mio pianeta (la Terra) i primissimi commenti sportivi (SKY, Controcampo, DS, ecc.) sono stati tutti sull'episodio in questione e non, magari, sul risultato. Tanto che Spalletti, ad un certo punto, ha detto: "Volevo avvertirvi che abbiamo vinto 3 a 1". Il solo Mauro (SKY) ha tentato una giustificazione del gesto di Totti. I quotidiani, sportivi e non, del Lunedì successivo, aprivano tutti su questo episodio, addirittura l'Unità titolava: "L'intoccabile" rivolgendosi a Totti. Strepitoso l'effetto su "Repubblica" dove, in un trafiletto a margine delle due paginone sull'esecrando atto, annunciava un incontro "ufficiale" tra Palermo e Juventus per discutere della cessione di Amauri ai bianconeri. Adesso, a campionato in corso. Ma non dovrebbe essere proibito? O ricordo male? A proposito di ricordi, caro Tantrik, non c'è bisogno di citare episodi lontani nel tempo di giocatori poco conosciuti di squadre poco conosciute, bastava ricordare quanto visto in Juventus-Milan di Sabato scorso: campioni come Del Piero, Pirlo e Maldini che mandano l'arbitro in quel posto. O ricordo ancora male? Non parliamo poi di Ibra, che in quello stesso posto ci manda abitualmente compagni, avversari, allenatori, oltre, naturalmente, i direttori di gara. La differenza sta nel fatto di reiterare o meno la diffusione delle immagini. Mi spiego meglio. Il libero diritto di riportare la cronaca di quel che succede in campo è incontestabile, ma se un episodio me lo fai vedere una volta, e un altro, analogo, lo ripeti 8000 volte da tutte le angolazioni possibili e a tutti gli orari, io ci vedo un pizzico di malafede. Quanto poi al cattivo esempio, è chiaro che Totti ha sbagliato, ma farlo vedere e rivedere, a reti unificate, a tutte le ore del giorno e della notte, aiuterà i giovani?
Gussoni, poi, te lo raccomando. Oltre a ricordarmi qualche sua stupenda direzione di gara, quando era arbitro, è quello che ha elogiato il lavoro di Lanese (ex-presidente dell'AIA) ai tempi di calciopoli. Andatevi a risentire i colloqui di Lanese con Moggi e altre brave persone di quei tempi. Ed ha anche detto che il famoso rigore all'Inter su colpo di testa di Couto, anche lui lo avrebbe dato. Ecco, su questo non ho mai avuto dubbi.
Quelli che vedono complotti dappertutto, che pensano che tutti ce l'hanno con loro, abitano da un'altra parte, nei dintorni della capitale. Io non credo a nessun complotto. Vedo solo tanta malafede e tanta invidia.
Per quel che riguarda il capitano, capisco che ad alcuni questa parola risulti priva di senso (ci sono squadre che ne hanno uno ogni tempo di partita, cambia pure all'intervallo...) ma non mi illudo: non lo lascierete mai in pace. D'altra parte, come dicevo prima, l'invidia...

tantrik ha detto...

Caro ali lapointe, in verità concordo con molte delle argomentazioni che riporti nel tuo commento. Il problema è un altro: Totti non si è comportato molto differentemente da altri poco educati (quasi tutti) capitani di grandi, medie o piccole squadre italiane. Del resto fa bene a difendere gli interessi della sua squadra, ci mancherebbe altro! Come ripeto, il problema è di Rizzoli, della classe arbitrale, di Gussoni che parla in questa occasione di "pagina nera" quando dimentica lo scandalo arbitrale di calciopoli e soprattutto di quelli che cercano di giustificare il gesto di Totti.
Quanto all'amplificazione del gesto in questione, faccio notare che il capitano della Roma ripete platealmente il gesto oltremisura, quale migliore occasione per le telecamere? Eppure uno come lui dovrebbe saperlo.
Forse vi è sfuggito, ma Totti ha fatto esattamente lo stesso con Rizzoli durante l'ultima Roma-Milan in occasione del corner "furbetto", solo che le telecamere erano occupate a inquadrare il malcapitato guardalinee vittima degli sfoghi di Pizarro e Co., ma non è sfuggito a un osservatore attento come me, presente allo stadio in posizione molto privilegiata!
Comunque, una cosa è certa: se un gesto è maleducato, non è che diventa educato se lo fanno tutti. E non diventa più diseducativo se viene ripetuto: conta il gesto. Comunque sia andata, è stata una brutta avventura per il calcio italiano. Poi è chiaro che chi è tifoso la pensa diversamente, ma come si possa fare a non riconoscere la realtà mi sembra davvero strano...
Ad ogni modo mi sembra che la polemica continui in questi giorni con dichiarazioni discutibili da parte dei dirigenti della AS Roma (in particolare quell di Bruno Conti e di Rosella Sensi nei condronti di Mancini, che interrogato sull'argomento ha espresso un parere molto pacato). Evidentemente qualcosa sarà successo no?
Ad ogni modo grazie dello scambio, mi fa molto piacere che da quando ho accettato di collaborare con questo blog la discussione si sia animata.
A presto
Tantrik

ali lapointe ha detto...

Chiedo scusa se intervengo di nuovo su questo blog. Rileggendo il mio commento di ieri, mi rendo conto di essere stato un po' troppo spigoloso nei confronti di Tantrik, di cui ammiro lo stile pacato (senza ironia, veramente), e soprattutto di essere stato poco chiaro. Ma sono giorni difficili...
Intendiamoci bene: Totti ha sbagliato e meritava l'espulsione, c'è poco da dire. Anche se l'arbitro non doveva trovarsi in quella posizione, questo non giustifica il suo comportamento. Come sbagliano tutti quelli che insultano i direttori di gara e tutti meriterebbero di essere espulsi. Quello che non mi piace e che trovo profondamente scorretto è montare un caso nazionale quando è coinvolto Francesco Totti e glissare furbescamente quando analoghi episodi di antisportività e maleducazione sportiva (e non) riguardano altri calciatori. Questo da parte della quasi totalità della stampa (e della TV) specializzata. Tutto qui.
Lo scambio di opinioni fa parte della ricchezza intellettuale di ognuno di noi, secondo me. Anche se, poi, ognuno di noi rimane della propria opinione.
Alla prossima (se ci sarà).

tantrik ha detto...

Caro ali lapointe, sono d'accordo. Disparità di trattamento anche sul caso nazionale. Sia ben chiaro: io chiedo l'applicazione del regolamento per tutti in maniera equanime e corretta. Rizzoli ha sbagliato, e di grosso.
Il tormentone su Totti, però, mi sembra inevitabile: è un calciatore importante, il capitano della Roma che lotta per il primo posto, tutti i riflettori sono puntati su di lui. Non doveva concedere questa ghiotta occasione...
Ad ogni modo mi fa piacere che tu abbia capito il senso del mio intervento e ti ringrazio per lo scambio. Al centro del mio discorso c'è la maldestra applicazione del regolamento da parte di una classe arbitrale improbabile e spesso incompetente, che ha fortemente condizionato l'andamento di questo campionato.
A presto
Tantrik