sabato 21 febbraio 2009

Pari scialbo e tra i fischi contro il Torino

Lazio-Torino, gara triste nel gelo dell’Olimpico. Il pareggio finale non è utile a nessuna delle due squadre e solo per la Lazio è la magra consolazione che serve a interrompere la striscia negativa di quattro sconfitte di seguito. Al gol di Abate nella prima frazione della gara risponde Siviglia di testa nella ripresa.
Delio Rossi, privo degli squalificati De Silvestri e Zárate e degli infortunati Diakité, Ledesma, Del Nero e Meghni, conferma Muslera tra i pali, con Liechtsteiner, Siviglia, Cribari e Kolarov in difesa; Brocchi, Dabo e Matuzalem a centrocampo; Foggia, Rocchi e Pandev tridente offensivo. Novellino deve rinunciare a Rivalta, Ogbonna e Abbruscato e schiera un 4-4-1-1 con Colombo, Dellafiore, Natali e Pisano in difesa; Zanetti, Corini e Abate a centrocampo; Dzemaili e Rosina a sostegno di Ventola.
La Lazio sembra iniziare con determinazione e già al 2’ una buona punizione di Kolarov lambisce il palo. Il serbo ci riprova senza fortuna dalla distanza all’11’. La Lazio esercita la giusta supremazia territoriale ma non riesce a rendersi mai veramente pericolosa e il Torino comunque regge il campo. Al 17’ Pandev di sinistro dal limite dell’area manda di poco sul fondo. I granata con il passare dei minuti riescono ad avanzare il proprio baricentro: al 27’ Dzemaili, servito centralmente da Abate, si fa respingere un tipo potente da fuori area. Il risultato si sblocca a sorpresa al 37’: Abate approfitta di un orribile disimpegno di Dabo (che diventa un assist per l’avversario) e trafigge Muslera con un potente destro dal limite. La partita si innervosisce e proprio allo scadere del primo tempo la Lazio va vicinissima al pareggio con una battuta piuttosto ravvicinata di Siviglia respinta con bravura da Sereni.
Nella ripresa Rossi si avvede degli errori commessi nello schieramento del centrocampo: perché proporre Dabo come sostituto di Ledesma e schierare Matuzalem (in netta ripresa) interno sinistro? Misteri della tattica. Mauri rileva l’inguardabile Dabo, Matuzalem va a fare il centrale, la Lazio sembra ora meglio raccordata tra i reparti. Ma l’assenza di Zárate si nota eccome: la Lazio è spenta senza i suoi guizzi, altro che giocatore egoista e dribblomane! Zárate avrà pure tutto il tempo per colmare qualche difetto caratteriale di gioventù, meno convincente invece chi lo critica e per la Lazio continua a non fare nulla... Matuzalem è l’unico ispirato, ma predica nel deserto perché i compagni poco o nulla si muovono senza palla. Al 14’ un lampo: Mauri si ritrova la palla tra i piedi in area granata, calcia un po’ sbilenco, il pallone rimbalza dalle parti di Siviglia che non riesce a trovare la porta.
Per divertirsi il pubblico (e anche un paio di giocatori in campo, tra cui il granata Colombo) ha dovuto aspettare il 18′, quando l’arbitro Saccani è finito KO, centrato in pieno volto da un violento sinistro di Kolarov. Saccani rimane a terra in stato confusionale e gli vengono subito prestati i soccorsi. Ma si rialza dopo circa due minuti e riprende ad arbitrare. Male e con qualche ammonizione di troppo. Inoltre concede solo 3 minuti di recupero nonostante il suo incidente ne abbia portati via almeno 2 e siano state effettuate tutte le sostituzioni dalle due squadre. Al 21’ il Toro risponde con Ventola che cerca di sfruttare un bel cross dalle retrovie: ci pensa Kolarov ad anticiparlo con potenza e puntualità. La Lazio non decolla, è spenta e senza costrutto, irriconoscibile rispetto alla prova eroica sostenuta a Firenze in dieci contro 11 la settimana prima. Al 30’ arriva però il pareggio: cross di Rocchi in area, rovesciata di Mauri che finisce sulla testa di Siviglia che la spedisce in rete. Un buon gol rovinato da un’esultanza irriverente nei confronti della Curva Nord (che ha salutato la squadra nell’intervallo con fischi interminabili): purtroppo non c’è tranquillità in casa Lazio e alle esagerazioni dei tifosi che fischiano spesso preventivamente i calciatori biancocelesti Siviglia questa volta risponde con le mani alle orecchie. A poco gli servirà profondere scuse a fine partita tramite TV e un incontro personale con alcuni tifosi: c’è ormai chi vuole la sua testa. Contestazione annunciata dalle frange estreme del tifo biancoceleste che non vuole più vederlo in campo con la maglia della Lazio. Quello del rapporto tra la tifoseria e la squadra laziale è un altro enigma. Si va dal sostegno calorosissimo e orgoglioso a gesti di intolleranza fuori misura nei confronti di alcuni giocatori, a volte ritenuti eccessivamente colpevoli. E poi non è giusto rifiutare il perdono a chi chiede scusa, soprattutto se lo fa con il cuore. Ma tutto questo è parte del clima della Capitale... L’ultima opportunità è per Rocchi che all’89’ si fa anticipare in uscita da Sereni. Il match si chiude sull’1-1 senza più emozioni. Incolore la prova del centravanti veneziano e della maggior parte dei suoi compagni, con l’esclusione di Matuzalem, Kolarov e Foggia, sebbene il napoletano sia risultato poco incisivo. Un pari grigio e scialbo, come se le due squadre nulla debbano più chiedere a questo campionato. E non c’è niente di più squallido della mancanza di obiettivi...
Alessandro Staiti

IL TABELLINO
LAZIO-TORINO 1-1 (p.t.0-1)
LAZIO: Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Kolarov; Brocchi, Dabo (dal 1' s.t. Mauri), Matuzalem; Pandev (dal 36' s.t. Inzaghi), Foggia, Rocchi. (Carrizo, Rozenhal, Radu, Manfredini, Mancini). All. Rossi
TORINO: Sereni; Colombo, Dellafiore, Natali, Pisano; Abate (dal 37' s.t. Diana), Corini (dal 36' s.t. Barone), Zanetti; Rosina, Dzemaili; Ventola (dal 44' s.t. Stellone). (Calderoni, Di Loreto, Diana, Gasbarroni, Bianchi). All. Novellino.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
MARCATORI: Abate (T) al 36' p.t.; Siviglia (L) al 30' s.t.
Spettatori: 20 mila circa.
Ammoniti: Pandev (L) per proteste; Colombo (T), Zanetti (T), Kolarov (L), Corini (T), Pisano (T), Dzemaili (T) per gioco scorretto.
Angoli: 9-1 per la Lazio.
Recupero: 1' p.t., 3' s.t.

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