
Dopo la partita di sabato pomeriggio contro il Lecce cresce la consapevolezza che la Lazio è davvero un’altra squadra. Questo gruppo ha carattere: magari si complica un po’ la vita con qualche leziosità (quando la classe si coniuga con la giovane età può accadere), ma quando si tratta di reagire si trasforma in un'armata. Talvolta con troppa frenesia, talvolta con qualche imprecisione. Ma combatte fino alla fine. E proprio alla fine arriva Super Simone, il fratello di Super Pippo, a rimettere in pari un risultato ingiusto e sfortunato. Il Lecce di Beretta è ben piazzato in campo, occupa gli spazi impedendo ai fantasisti biancocelesti di svariare come sanno. La Lazio però non approfitta della prima occasione che si presenta al 9’ con Mauri, perfettamente imbeccato da Pandev sottomisura: il suo tiro finisce alto. Risponde il Lecce con Castillo, ma Carrizo non si fa trovare impreparato. Al 14’ ci prova anche capitan Ledesma su punizione, ma Benussi è pronto. Poi a sorpresa il vantaggio dei salentini, con Tiribocchi che – da solo davanti a Carrizo – schiaccia di testa in gol. La partita s mette in salita per la Lazio, che scende in campo dopo la sosta con un altro atteggiamento. Il Lecce lentamente cala, la Lazio prende in mano il gioco e Kolarov, che ha rilevato da poco Radu, al 21’ sfiora il pareggio con una punizione che fa tremare la traversa. Tre minuti dopo ci riprova Foggia che, da solo davanti al portiere, carica troppo e spedisce inspiegabilmente alto sopra la linea della traversa. Al 33’ fallisce anche Pandev, piuttosto nervoso: chiude troppo il sinistro e manda fuori un pallone che solitamente spedisce in rete con precisione. Al 38’ il neo entrato Simone Inzaghi si procura una punizione da ottima posizione. Ledesma con un (quasi) perfetto calcio d’interno sfiora la rete con Benussi ormai battuto. Quando la partita sembra ormai persa ci mette lo zampino Super Simone: colpo di testa di Ledesma che rimbalza sulla schiena di Stendardo, Inzaghi raccoglie al volo di sinistro – come solo lui sa fare – e la mette dentro. Grande Simone: erano 4 anni che non andava in gol in campionato, e in una decina di minuti riesce a raddrizzare una partita che la Lazio delle scorse edizioni avrebbe sicuramente perso. Simone fa ritrovare alla Lazio quella figura di attaccante “rapinatore d’area” che ultimamente le è sempre mancata. Delio Rossi ha tratto sicuramente interessanti elementi di valutazione da questa partita, difficile e indisponente. Difficile perché molte squadre ormai cercheranno di fermare il gioco della Lazio chiudendosi a riccio, come predetto proprio dal mister prima della gara. Indisponente non solo per la svista arbitrale che non concede un sacrosanto rigore a Pandev nel corso del primo tempo, ma soprattutto per l’atteggiamento del Lecce, molto antisportivo quando oltre a chiudersi in 10 dietro la linea della palla, fa sfoggio di continue simulazioni da ostruzionismo che Pierpaoli colpevolmente lascia correre. Al punto da ritenere idoneo il recupero finale di soli 3 minuti, sufficiente appena per le 6 sostituzioni effettuate. Senza contare le perdite di tempo procurate dal Lecce (ammonito per questo anche Benussi), i continui falli per spezzare il gioco, le perdite di tempo evidenti anche solo per battere un fallo laterale. Però questo non è gioco del calcio. È solo noia e indisponenza. È ora di dare un migliore spettacolo ai tifosi. E a quelli biancocelesti va sicuramente un plauso: sono accorsi in oltre 30 mila a incoraggiare la Lazio fino all’ultimo secondo, nonostante lo svantaggio. Se Simone l’ha messa dentro un po’ di merito va anche allo splendido tifo. Ormai si è capito: la Lazio sarà la sorpresa di questo campionato.
Alessandro Staiti
IL TABELLINO:
LAZIO-LECCE 1-1 (pt 0-1)
LAZIO: Carrizo; Lichtsteiner, Siviglia, Rozehnal, Radu (15' st Kolarov); Brocchi (38' st S. Inzaghi), Ledesma, Mauri (6' st Meghni); Foggia, Zarate, Pandev. (Muslera, Cribari, De Silvestri, Dabo). All. D. Rossi.
LECCE: Benussi; Polenghi, Stendardo, Fabiano, G. Esposito; Zanchetta, Giacomazzi, Ariatti; Caserta (25' st Boudianski); Castillo 6 (38' st Konan), Tiribocchi (28' st Cacia). (Rosati, Diamoutene, Antunes, Munari. All. Beretta.
MARCATORI: Tiribocchi al 25' pt, Inzaghi al 44 st.
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze.
NOTE: spettatori 30 mila circa. Ammoniti Pandev, Giacomazzi, Siviglia, Tiribocchi, Benussi, Boudianski. Angoli 10-3. Recupero 2' pt, 3' st.
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