Il problema non è tanto e non solo aver perso il derby, che come dice Delio Rossi “è un campionato nel campionato”. Il problema è soprattutto come è stato perso: un coro unanime da parte del mondo biancoceleste. Troppe le seduzioni: Lazio tra le prime in classifica, Roma penultima. Lazio lanciata con tre vittorie consecutive e Zárate in resta, Roma in grande difficoltà con una striscia di cinque gare senza successo. Prima i grandi dibattiti, per lo più stucchevoli: tridente sì, tridente no. Centrocampo pesante per supportarlo. Ovvietà, forse. Eppure, nell’entusiasmo generale, qualche laziale sapeva che questo derby nascondeva più di un’insidia tra le tante seduzioni. Tra tutte – Roma in cerca disperata di rilancio, Lazio che può dare maggior lustro al proprio cammino in campionato, una in particolare, il derby non si può perdere, e così via citando – una in particolare: riuscirà la Lazio a non fallire l’appuntamento con il salto di qualità? I precedenti non sono confortanti: da prima in classifica ha fallito con il Milan (ci può stare) e con il Bologna (ma in quell’occasione la Lazio – chissà perché – non scende in campo). Qualcuno sentiva che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto.
La sera l’Olimpico è quello delle grandi occasioni: 60 mila spettatori, ma il tifo giallorosso è molto attenuato: i tempi sono difficili... la Curva Nord è gremita, ma non colorata come ci si aspettava. Le due tifoserie, però, si uniscono nel ricordo di Gabriele Sandri, di cui è appena ricorso l’anniversario della morte, Ci sono anche messaggi per Simone, il 13enne travolto da un albero la settimana scorsa e fan della Roma. Spalletti e Rossi mandano in campo 2 schieramenti quasi speculari. La Roma con Baptista alle spalle di Vucinic e Totti, la Lazio con Zárate e Pandev dietro a Rocchi. In qualche modo sempre di tridente si tratta. Rossi in più ci mette Mauri mezzo interno sinistro di centrocampo. Lazio spregiudicata a prima vista, ma solo a prima vista: in realtà gli uomini di Rossi conducono un primo tempo lento nelle ripartenze, spesso impensieriti da alcune timide manovre giallorosse. Insomma, altro che arrembaggio. Sembra che la Lazio sia contratta e timorosa, senza alcun evidentissimo motivo. La Roma è ancora una squadra ferita, lontana dal gioco e dalla velocità dello scorso anno. Ma nei primi 45 minuti si contano solo una grandissima parata di Carrizo su colpo di testa di Vucinic in tuffo (al 19’), poi Mexes si vede negare l’acrobazia da Siviglia. I calci piazzati: un problema noto alla diesa biancoceleste. La Lazio risponde, con Lichtsteiner che pesca la testa di Zárate sul secondo palo, la zuccata finisce di pochissimo sul fondo. È l’argentino la vera anima della Lazio, Pandev sembra piuttosto appannato, Rocchi al 37’ – su un gran suggerimento di Zárate – ci prova in girata. Un bel gesto che però non trova la porta.
Nella ripresa Rossi lascia Mauri negli spogliatoi, sostituito da Meghni. Un cambio che – come in altre occasioni – lascia perplessi, ma non per la qualità del giocatore francese. La Roma passa dopo 5 minuti appena: corner corto battuto in fretta – uno dei trucchi preferiti dalla Roma – Totti crossa per la testa di Baptista che indirizza la palla alle spalle di Carrizo, incolpevole. Mentre la difesa della Lazio si guardava ancora intorno... Inconcepibili disattenzioni! La Lazio reagisce, ma è sfortunata: incomprensione tra Doni e Mexes, Zárate intercetta di testa, ma il portiere giallorosso fa il miracolo. Ci prova anche Pandev, al 20’, ma la sua botta sfiora il palo. La Lazio soffre, soprattutto a centrocampo: Ledesma si fa espellere al 21’ (atterramento di Baptista) lasciando i compagni in dieci. Paradossalmente, con un uomo in meno, la Lazio si sveglia e fino alla fine della partita mette in grande sofferenza la Roma. Rossi arretra leggermente Pandev e mantiene il tridente, ma ora è un’altra storia. Rocchi al 25’ sfiora l’incrocio dei pali alla sinistra di Doni, due minuti dopo Pandev si divora il gol del pareggio cn un sinistro che tira addosso a Doni da distanza piuttosto ravvicinata. Nella Roma Totti lascia il posto a Menez che al 33’, ben servito da Vucinic in contropiede, si fa intercettare dall’attento Carrizo. Al 39’ è la volta di Simone Inzaghi che rileva Rocchi e subito ci prova di testa, pochi minuti dopo viene ristabilita la parità numerica in campo con l’espulsione di Perrotta. La partita termina con un colpo di testa di Lichtsteiner fuori dallo specchio della porta. La Lazio è stata superiore nel gioco alla Roma. Forse troppo timorosa nel primo tempo, imprecisa in più di un’occasione, e anche un po’ sfortunata in alcuni frangenti. Ha dimostrato però gran carattere quando si è trovata in difficoltà. Quello che le serve per gareggiare a viso aperto in questo campionato con grandi potenzialità ancora completamente da svelare. Anche se si è capito ormai da un pezzo che la stella di Zárate la illumina sempre. Anche in questo derby è stato l’unico a far ammattire la difesa avversaria.
Alessandro Staiti
IL TABELLINO
ROMA-LAZIO 1-0 (pt 0-0)
ROMA: Doni; Panucci (dal 33' s.t. Cassetti), Mexes, Juan, Tonetto; Perrotta, De Rossi, Brighi; Baptista; Totti (dal 31' s.t. Menez), Vucinic (dal 44' s.t. Taddei). (Arthur, Cicinho, Riise, Montella). All. Spalletti
LAZIO: Carrizo; Lichsteiner, Siviglia, Rozehnal, Radu; Brocchi (dal 36' s.t. Dabo), Ledesma, Mauri (dal 15' s.t. Meghni); Pandev, Rocchi (dal 39' s.t. Inzaghi), Zarate. (Muslera, Cribari, Kolarov, Foggia). All. Rossi
ARBITRO: Rocchi
MARCATORE: Baptista al 5' s.t.
ESPULSI: Ledesma (L) al 21' s.t. e Perrotta (R) al 42' s.t. per doppia ammonizione.
AMMONITI: Tonetto (R), Radu (L) e Lichsteiner (L) per gioco scorretto.
ANGOLI: 9 (R) 4 (L).
RECUPERI: pt 1', st 4'
SPETTATORI: 60.000 circa.
giovedì 20 novembre 2008
La Lazio perde il derby per disattenzione...
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