Nell’anticipo pomeridiano all’Olimpico la Lazio fa harakiri contro la Fiorentina (0-1) che – grazie al pari della Roma a Empoli – sale al secondo posto. Del match romano resta poco da commentare: una partita scialba che viene risolta al 19’ con un gol a porta vuota da Pazzini. Un gol che alla moviola si rivelerà irregolare perché il cross di Pasqual, che Cribari improvvidamente passa a Ballotta di testa, è uscito di circa mezzo metro sulla linea del fallo laterale. Nessuno se ne accorge, pare, neanche il quarto uomo Pantana che è a pochissimi metri. Dopo il colpo di testa del centrale di difesa biancoceleste, Ballotta compie il capolavoro: nel tentativo di evitare il corner, fa perno sul pallone sulla linea di fondo, si gira di 180° pancia a terra e se lo fa sfuggire scivolando sul tappeto pubblicitario della TIM. Pazzini è lì, pronto ad approfittarne e a metterla dentro. L’episodio in sé racchiude lo spirito che aleggia intorno alla Lazio. Va tutto storto, non si protesta neanche per un pallone ormai in fallo laterale, sbaglia anche una colonna come l'ottimo Ballotta. Rocchi prova a pareggiare al 39’ ma il suo tiro è deviato dalla difesa viola. La Lazio è decimata dagli infortuni e poco tranquilla, la sua reazione è sterile, Frey deve impegnarsi salvando su Mutarelli al 36’ del secondo tempo. La Fiorentina, stanca per l’impegno in UEFA ma molto ben messa in campo e tenace nel mantenere l’imbattibilità in tutte le competizioni, si fa notare con il solito Pazzini che colpisce la traversa al 29’ della ripresa. A tempo scaduto Mutarelli viene espulso per aver rivolto una frase ingiuriosa contro Dondarini, che fischia un fallo inesistente. Gesto sbagliato che costerà al mediano laziale una squalifica da record: ben tre giornate, in attesa del ricorso della società. È il quarto uomo Pantana a riferire all’arbitro dell’insulto di Mutarelli. Lo stesso Pantana che in veste di arbitro, a Livorno nello scorso campionato, sanzionò soltanto con un cartellino giallo Lucarelli, accorrente da centrocampo per punire con una gomitata volontaria a gioco fermo Pandev, colpevole di esultare dopo il gol del vantaggio. Stranezze del mondo arbitrale.
Il Milan rimane ancora a secco a San Siro: 0-0 con un Torino pericoloso, in cui si distinguono Di Michele al ritorno dopo la lunga squalifica e Sereni tra i pali. I rossoneri sprecano l’impossibile: prima con Gilardino (doppio errore), poi con Kakà e Inzaghi. Curioso che Ancelotti sostituisca Seedorf - nel suo momento migliore – con Gourcuff. È vero però che Novellino ha messo in campo un Toro agguerrito, con Rosina imprevedibile e Di Michele in gran movimento. Enigma Milan.
La Roma si ferma e Empoli (2-2). Un primo tempo brillante, in cui la squadra di Spalletti sembra poter fare a meno anche di Totti, Panucci, De Rossi e Taddei. Due gol da manuale ad opera di Giuly e di Brighi su assist di Mancini, che festeggia le 200 presenze nel campionato italiano ma si divora il terzo gol davanti a Bassi, uno dei migliori in campo dei toscani. L’Empoli è agguerrito e Marianini per poco non va in gol nei primi minuti. Poi i valori in campo dimostrano la superiorità della Roma, fluida e veloce sulle fasce. Fino al 15’ della ripresa, quando arriva il bolide di Vannucchi dai 30 metri che si infila sotto l’incrocio. Ultima mezz’ora di fuoco, con la Roma che subisce troppo gli avversari e soprattutto sbaglia ancora con Vucinic che all’89’ manda a lato da solo davanti al portiere. Gol fallito, gol subìto: la legge è impietosa e Giovinco bravo (e fortunato) al 91’ a metterla sotto l’incrocio dei pali, forse con Doni non piazzato a perfezione. Nonostante la rosa più nutrita, sembra che la Roma conservi uno dei difetti dello scorso anno. Gioca un’ora a partita. Inoltre prende molti più gol. Anche se Juan è centrale di gran classe, forse la difesa giallorossa risente ancora della cessione di Chivu. Se vuole gareggiare per lo scudetto dovrà cambiare atteggiamento.
Il cosiddetto derby d’Italia tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Inter - Juventus termina 1-1 e coinvolge per lo spettacolo. Al 41’ i nerazzurri passano in vantaggio con il solito Cruz che approfitta di un buco centrale della difesa juventina e infila Buffon. Fino a quel momento l’Inter ha fatto sfogare l’avversario, una Juve orgogliosa e agguerrita, messa bene in campo da Ranieri. Si distinguono Palladino e Del Piero, pericoloso su una punizione da sinistra, che Julio Cesar sventa in angolo. Prima dello scadere Ibrahimovic fallisce per un pelo il raddoppio. Nella ripresa i bianconeri sono ancora più agguerriti, ma mostrano qualche incertezza nella manovra. Sono ancora i milanesi ad andare vicini al 2-0 con una bella punizione di Chivu: respinta di Buffon sulla quale Cambiasso mette dentro, ma è in fuorigioco e la rete viene giustamente annullata. Cambi: nella Juve fuori Nedved per Iaquinta e Del Piero per Camoranesi, nell’Inter dentro Suazo per Cruz, mentre Figo si infortuna su intervento di Nedved (frattura del perone, si scoprirà il giorno successivo) e viene rimpiazzato da Burdisso. La gara si fa avvincente, l’Inter sfiora il gol con Ibrahimovic e Suazo, la Juve con Trezeguet. Al 32’ Camoranesi – su ottima sponda di testa di Iaquinta – la mette alla spalle di Julio Cesar. Juve e Inter in competizione per il primo posto?
Spettacolo tra Genoa e Palermo (3-3) al Marassi. Ne escono moralmente sconfitti i padroni di casa, raggiunti a tempo scaduto da un gol di Amauri. Partita di grande intensità, le due squadre giocano a viso aperto, il Palermo è il primo a salire in cattedra con Cavani, che all’8’ è abile nel metterla dentro, complice uno scellerato errore difensivo di Bovo. La reazione rossoblu è feroce, Borriello (il più scatenato, reclama un rigore per atterramento da terga che l’arbitro non concede), Leon e Sculli trovano sempre un miracoloso Fontana insuperabile tra i pali, con la collaborazione di Zaccardo leader della difesa palermitana. La ripresa è mozzafiato: Fontana di supera deviando in corner un missile di Juric, ma al 14’ capitola su una parabola da manuale di Leon. Il Palermo reagisce con una cavalcata paurosa di Cavani per le vie centrali, fermata con un contrasto in area. Gervasoni non concede il rigore, il direttore sportivo del Palermo è di parere opposto e viene espulso. Il Genoa domina, Leon raddoppia dopo un bel dribbling. Tra i rosanero entra Brienza per Diana ed è fatale, perché coglie l’attimo e la mette dentro deviando di testa un cross di Simplicio. Ma il Genoa dilaga: Borriello segna la rete del 3-2 raccogliendo un suggerimento perfetto di Konko. La vittoria sembra raggiunta, quando al 91’ un errore della difesa rossoblu permette ad Amauri di metterla dentro di testa, sulla solita punizione di Simplicio.
Cagliari umiliato dalla Sampdoria con un secco 0-3. Sblocca il risultato Volpi al 33’ con un gol da cineteca: tiro al volo da fuori di straordinaria potenza e bellezza. Il secondo gol è di Caracciolo, fortunato nel ribadire in rete una conclusione di Bellucci respinta da Fortin. Quando arriva il terzo gol di Maggio al 44’ la partita è virtualmente terminata. Il Cagliari, con il solo Matri in attacco, poco supportato da Foggia sulla destra, affonda inesorabilmente e non rialza più la testa.
Il Catania esce sconfitto in casa (1-2) grazie a una doppietta di Langella che fa guadagnare il sesto posto in classifica all’Atalanta. Partono bene i siciliani con Martinez e Mascara ma il pericolo arriva da nerazzurri con Ferreira Pinto che si vede deviare in angolo un gol fatto da Stovini. Poco dopo è Carrozzieri a sparare alto dopo una mischia in area catanese. Il crollo arriva dopo pochi secondi, Doni offre una palla d’oro a Floccari a centro area, Sottil sbaglia l’anticipo, la punta nerazzurra lo salta ma il difensore lo stende. Rigore sacrosanto, che lo specialista Doni fallisce nel tentativo di metterla nell’angolino basso. La partita si decide in pochi minuti nella ripresa: al 12’ Doni serve bene Langella che mette dentro dopo una respinta. Due minuti dopo ancora i 2 nerazzurri protagonisti con la difesa siciliana spiazzata, Langella segna il raddoppio. Il Catania è stanco, il campo pesante, Spinesi riesce ad accorciare le distanze con un bel destro su assist di Martinez. Finale tutto siciliano, ma la squadra di Baldini non crea più azioni da gol. Langella superstar.
Alessandro Staiti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento