Nella domenica funestata dalla morte di Gabriele Sandri su quasi tutti i campi si è giocato, con un ritardo simbolico di 10 minuti e il lutto al braccio. Questa la decisione del ministro dell’Interno. È stata rinviata Inter-Lazio su esplicita richiesta del Presidente Lotito per rispetto alla scomparsa del tifoso biancoceleste. Il rinvio del posticipo serale Roma-Parma è invece stato comunicato inopinatamente soltanto alle 18.00, scatenando poi il “sacco” di Roma nelle zone intorno allo Stadio Olimpico da parte di bande di pseudo tifosi. Atalanta-Milan, invece, è stata sospesa dopo pochi minuti: sugli spalti succede di tutto. I soliti pseudo tifosi riescono perfino a sfondare un vetro anti sfondamento con il pesante coperchio di un tombino. E meno male che la legge prevede severi controlli per chi entra nello stadio. Ma un tombino, evidentemente, si nasconde facilmente... Poi le minacce dei più esagitati, riferite a Cristiano Doni che si avvicina alla curva per cercare di sedare gli animi: "Se riprendete a giocare succede qualcosa di grave". Alle 15.51 arriva la decisione del questore: partita sospesa definitivamente. Torna alla memoria quel derby romano non giocato per volere di un manipolo di capi popolo. Chi ci rimette, come sempre, sono i tifosi veri, quelli che vanno allo stadio per stare vicino alla propria squadra e per vedere la partita. La cattiva coscienza del calcio impera.
Fiorentina sconfitta in casa dall’Udinese (1-2). Bella prova, come sempre, dei viola, forse un po’ stanchi per la splendida vittoria (6-1) contro gli svedesi dell’Elfsborg in Uefa, e poco efficaci sotto porta. La squadra di Prandelli domina i primi 20 minuti, con Liverani a dettare gioco in campo. Handanovic deve impegnarsi al 7’ su un bel destro di Semioli. Quagliarella di si fa notare e quando gli arriva sulla testa l’imbeccata perfetta di Pepe da destra non esita a metterla dentro. Bravi i viola a pareggiare quasi subito: Liverani recupera una buon palla al limite, crossa, Handanovic sbaglia l’uscita e Pazzini in tuffo pareggia il conto. Il giovane attaccante si infortuna e nella ripresa viene sostituito da Vieri fin dal primo minuto. La mancanza di Pazzini si fa sentire, e l’Udinese è sempre viva e pericolosa. Al 23’ sull’asse di un perfetto contropiede ad opera di Quagliarella e Pepe, Di Natale sigla la seconda rete bianconera. Poi Di Natale e Asamoah vanno vicini al terzo gol. In chiusura espulso Pasqual per fallo da ultimo uomo.
A Parma la Juve rimonta dopo essere andata sotto di due gol, ma Iaquinta si vede annullare dall’arbitro Gava un gol regolarissimo. Termina 2-2, e la Juve avrebbe meritato la vittoria solo per il carattere dimostrato nella ripresa per rimontare. Forse per qualcuno i bianconeri non hanno ancora pagato abbastanza, e le decisioni arbitrali - quelle decisive - sono tutte contro, a prescindere. Il Parma domina ampiamente i primi 45 minuti, forti della spinta sulle fasce di Gasbarroni e Pisanu, complice la peggiore Juventus vista finora, nulla in difesa e assente a centrocampo, a Del Piero e Trezeguet non arriva una palla giocabile. Reginaldo va vicino al gol su cross di Corradi da sinistra, ma Buffon respinge con il petto. Lo stesso ex-viola al 42’ cerca il dribbling in area tra Criscito e Zanetti, quest’ultimo lo tocca e per Gava è rigore, il sesto contro la Juve in questo campionato. Gasbarroni non sbaglia, e il Parma chiude il primo tempo in vantaggio, con grande merito. Nella ripresa Ranieri fa entrare Iaquinta per Del Piero. Ma proprio quando la Juve sembra risvegliarsi subisce il secondo gol ad opera di Pisanu, che si beve Grygera con un magistrale stop di petto e mette dentro di destro. I bianconeri sembrano disfatti, attaccano ma non concludono, Ranieri fa entrare Tiago e Salihamidzic. Legrottaglie accorcia le distanze con un bel colpo di testa su punizione battuta da sinistra proprio da Tiago. La partita si fa più intensa, anche un po’ cattiva, tanto che Chiellini e Morfeo si fanno espellere dopo essersi scambiati reciproche gentilezze. La Juve attacca con convinzione: Iaquinta pareggia su suggerimento di Salihamidzic. Gava poi straborda: espelle Coly (esagerato) e annulla un gol di Iaquinta perfettamente regolare. Così si continua a falsare i campionati.
La prima, storica (ci sono voluti ben 61 anni) vittoria del Livorno all’Artemio Franchi nel sentito derby toscano contro il Siena costa a Mandorlini la panchina. Al suo posto viene richiamato il buon Beretta. Siena disastroso in difesa, becca tre reti nel solo primo tempo dai piedi di Tavano (che sembra aver ritrovato il feeling da bomber), Bergvold e Knezevic. Un minuto dopo il bel diagonale rasoterra di Tavano al 17’, sul quale Elephteropoulos nulla può, l’illusorio pareggio – piuttosto fortunoso – di Maccarone. La sorpresa arriva dal jolly di centrocampo Bergvold, che prima dell’arrivo di Camolese era riserva, mentre Knezevic segna il classico gol del difensore che arriva al momento giusto. Nella ripresa Mandorlini tenta vari aggiustamenti, ma Corvia trova l’opposizione del bravo Amelia. Solo a tempo scaduto Loria segna il gol del 3-2. Ormai è troppo tardi, e il Livorno ha ampiamente meritato il bottino. Bravo Camolese!
La Reggina torna a sorridere con Renzo Ulivieri battendo in casa il Genoa per 2-0. Tanti gli ex in campo: ben 7 si sono scambiati le due maglie nel corso degli anni. Il Genoa, che non sfigura affatto, inizia meglio degli amaranto, con un buon pressing e ripartenze veloci. Modesto non riesce a scendere sulla fascia sinistra, Konko lo fa soffrire. Nel suo momento peggiore, la Reggina trova il solito Amoruso: controllo in area, si libera di Lucarelli e la mette dentro sul primo palo. Il Genoa costruisce gioco, ma non affonda e non riesce a concludere neanche nella ripresa, quando sferra l’assedio ai padroni di casa. Al 32’ Leon imbecca Di Vaio, ma il suo colpo di testa si spegne sul legno. Ancora 3 minuti e questa volta è Joelson a infilare di testa Rubinho. Ancora attacco forsennato del Genoa, ma Sculli fallisce l’occasione per accorciare le distanze da solo davanti a Campagnolo.
Sabato 10 novembre si sono giocati i due anticipi: Sampdoria-Empoli e Palermo-Napoli.
La Sampdoria stende l’Empoli con un secco 3-0, il secondo dopo quello di Cagliari. L’Empoli si fa male da solo con un’autorete in apertura di Giacomazzi. Al 40’ ci pensa Montella, con il solito bellissimo gol. Infine nel finale – con le squadre stanchissime e lunghe in campo – gol di Sammarco.
Spettacolo a La Favorita, dove il Palermo batte il Napoli per 2-1 e si riconcilia con i propri tifosi. Ma la vittoria significa anche per i rosanero un bel salto in classifica a 18 punti, in piena zona Uefa. Protagonista del match Giovanni Tedesco, che con la sua doppietta risolve l’incontro. Il Napoli parte meglio e Fontana è decisivo in un paio di occasioni su Lavezzi, mentre Tedesco e Brienza colpiscono lo stesso legno a distanza di un minuto. Il ritmo è alto, ambedue le squadre vogliono i 3 punti. Nella ripresa si decide tutto: Bogliacino va in gol di testa su assist di lavezzi, un tuffo che gli costa una dolorosa ferita sulla fronte ad opera dello scarpino di Zaccardo. Al 12’ risponde Tedesco di destro, complice una deviazione involontaria di Savini. al 21’ Tedesco raddoppia sugli sviluppi di un corner, bel sinistro. Stadio in delirio. Al 30’ l’arbitro Rosetti vede un mani di Garics in area, ma il suo assistente saggiamente lo corregge e Rosetti si rimangia tutto. Nonostante il forcing disperato, il Napoli non riesce a scardinare il risultato
Alessandro Staiti
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