mercoledì 21 novembre 2007

L’Italia batte la Scozia 2-1 e si qualifica agli Europei 2008

Ironia della sorte: ti qualifichi con una bella partita, combattuta con muscoli e fair play, e fai un favore a quell’antipatico di Domenech. Per lo meno d’ora in poi il commissario tecnico della Nazionale francese farà attenzione a dire che l’Italia gioca per pareggiare. Battendo l’orgogliosa Scozia, l’Italia spiana la strada alla Francia, ormai matematicamente qualificata. Italia a tre punte, con Di Natale, Toni e Camoranesi, il centrocampo a tre tutto milanista (Gattuso, Pirlo e Ambrosini), in difesa Panucci a destra accanto a Cannavaro, che raggiunge Dino Zoff a 112 presenze in nazionale, Barzagli e Zambrotta. McLeish, il tecnico scozzese, schiera una sola punta, McFadden. L’Italia gela subito i padroni di casa: rimessa laterale, il pallone arriva a Di Natale, assist al bacio per Toni che la mette dentro. 0-1, e l’Hampden Park affonda nel silenzio. Dopo solo 2 minuti Camoranesi, su assist di Toni, spara alto. Di Natale all’11’ si fa parare un debole tiro da Gordon, poi Toni, bravo a rubare palla in difesa, si fa deviare in angolo un bel tiro sul primo palo. Al 16’ la Scozia si procura tre corner consecutivi, ma non riesce a centrare il bersaglio neanche al 18’ quando va vicini al pareggio su un altro corner colpito di testa da Hutton. Al 30’ Buffon deve impegnarsi su un rasoterra di Fletcher. Gli azzurri rispondono con convinzione: Toni per Camoranesi, tiro respinto, arriva Ambrosini che colpisce Di Natale che la mette dentro. Azione regolarissima, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco di fantasia. La Scozia è potente, molto fisica, non un granché a livello tattico, il suo repertorio è monotematico ma a volte efficace: pressing, velocità, squadra larga sulle fasce. L’Italia si fa soffocare da tanta fisicità, e termina il primo tempo schiacciata in difesa. All’ultimo minuto Pirlo si improvvisa gran colpitore di testa, salvando sulla linea di porta un colpo di testa di Weir, con Buffon completamente fuori dai pali. Nella ripresa è tutt’altro discorso, perché gli azzurri spingono sull’acceleratore, regalando esempi di gran classe perfino con Gattuso, che offre a Di Natale una palla d’oro per essere girata al volo, peccato che sulla traiettoria vi sia un difensore piazzato proprio davanti a Gordon. La botta sveglia la Scozia che al 20’ con Ferguson, in fuorigioco, la mette dentro. Altro errore madornale di Mejuto Gonzales e dei suoi scarsi assistenti di linea. Donadoni tenta la carta Iaquinta per Di Natale, McLeish risponde con Miller per Brown. Il finale è al cardiopalma: Scozia con rabbia tutta in avanti, Italia che ce la mette tutta, ma si vede che è un po’ stanca: Chiellini rileva Camoranesi, poi De Rossi sostituisce Gattuso. Quando sembra che il match debba terminare in parità, ci pensa un grande Panucci nel recupero. A distanza di 3 minuti il difensore giallorosso ci prova ben due volte di testa: la prima volta fallisce, la seconda – al 91’ batte Gordon sugli sviluppi di una punizione. L’Italia si è qualificata con grande merito. L’Italia ha dato alla Scozia una lezione di calcio, ma la Scozia ha dato all’Italia – dilaniata da assurde tragedie – una vera lezione di tifo. Quello vero.
Alessandro Staiti

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