
(AGI/ITALPRESS) - Roma, 4 set. - “Sono quasi al quinto anno della mia presidenza, una storia di passione, di sentimenti. Un grosso sacrificio, passione assoluta, per far si’ che il club potesse acquisire un livello calcistico internazionale. Un punto di riferimento del calcio, rispetto delle regole, trasparenza di gestione e rapporto sereno con la tifoseria”.
È il pensiero di Claudio Lotito, presidente della Lazio, intervenuto in diretta ai microfoni di “RadioRadio”. “Non ho mai pensato di lasciare il club - spiega - non avevo immaginato di dover intraprendere battaglie su varie tematiche di cui non conoscevo l’esistenza, pensavo solo a problemi gestionali. Sono emerse invece altre problematiche, più generali, un modo di gestione che ormai era obsoleto, non in linea con i valori dello sport. Se dovessi fare una somma di tutti i danni che ho subito da quando sono arrivato l’ammontare sarebbe elevato, non si possono fare battaglie, dobbiamo assumerci le responsabilità, non bisogna abbandonare la scena”.
Lotito e il suo rapporto con la Lega. “Sono una persona coerente, porto avanti un progetto trasparente. Ritengo che alla fine la coerenza di un comportamento vince, alla luce vedo i risultati e i fatti. Quattro anni fa predicavano allarmi, venivo deriso, oggi sono diventato oggetto di attenzione. Mi riferisco alla legalità della gestione, i rapporti con tifoseria e gli stadi. Sto battagliando da anni, la correttezza di un comportamento alla fine vince, bisogna scardinare un sistema di comportamento. Ci sono persone che confidano in una battaglia ma assumono posizione passiva. Bisogna che ognuno di noi faccia la sua parte”.
Lotito analizza il campionato dopo l’esordio della prima giornata. “Nessuna delle grandi vince, la Lazio va a Cagliari e vince. L’umiltà è la mia politica, lavoro duro, sacrificio, un atteggiamento di rispetto assoluto. Vogliamo attraverso il nostro comportamento far capire che con i giusti atteggiamenti arrivano i risultati. Il vantaggio della prima giornata non conta, il campionato è lunghissimo, squadre più attrezzate che dimostreranno di ottenere grandi risultati. La più grande soddisfazione è aver salvato dai debiti la società, non è stato un gioco. Spero che la Lazio possa esprimere al cento per cento le potenzialità , una squadra che è in grado di confrontarsi con tutti. Il campo è il nostro giudice. Gli arabi prendono il Manchester City? Ho preso il club e mi auguro di averlo a vita. Ma voglio essere coerente, il Chelsea non ha vinto tutto. Se non riportiamo lo sport al giusto valore non cambia niente. Tanti capitali che migrano da varie nazioni e arrivano a Londra. Arriveranno capitali in Italia? Quando si parlò di Chinaglia e della cordata milionaria non accettai di scendere a patti e dissi che volevo conoscere l’interessato e la provenienza dei capitali. A questo punto, qualsiasi persona che arriva e che ha grandi disponibilità può acquisire un club, ma il club deve portare valori. La vittoria frutto di capitali illeciti penso che non sia giusto portarla avanti. Sono convinto che se per il bene della Lazio fosse necessario andar via, sapendo di porre la Lazio in mano di persone con la mia stessa filosofia e magari con grosse disponibilità mi creerebbe un interrogativo ma non darei una risposta perché contraddirei il mio pensiero”. “Zárate? Contrariamente a quello che si dice, faccio uno screening dei calciatori proposti e poi faccio le valutazioni. Ritenevo che fosse importante per la Lazio - spiega Lotito sull’attaccante sudamericano autore di una doppietta nel primo match di campionato - ha 21 anni, ha grandi doti atletiche, un ragazzo che ha valori, vuole combattere ha orgoglio e voglia di far bene. Bianchi? È stato giudicato non idoneo al nostro schema, sono state fatte scelte, di cui si fa carico la società”.
Lotito e la formula 6+5 giocatori, tra italiani e stranieri. “Siamo italiani e dovremmo preservare il nostro patrimonio, se è mal gestito. Il costo di un calciatore italiano è di gran lunga maggiore rispetto ad uno straniero. Devo conciliare i conti, perché mi rivolgo al campionato estero? Perché porta un abbattimento di costi di ingaggi e di acquisizione, almeno per il calcio. Ci sono situazioni che consentono di rilevare calciatori all’estero con prezzi inferiori e ingaggi inferiori. Intorno a me non resiste nessuno? Non si scappa da me - chiude Lotito - forse ho la capacità di valorizzare persone e non ho cacciato via nessuno, le persone sono andate via liberamente. A fine campionato la Lazio classificata tra le prime cinque o le prime dieci? Mi auguro che la squadra possa esprimere al massimo le proprie potenzialità. Se useremo umiltà vedremo dove potremo arrivare. Tare? È una persona capace, seria e competente. Ha sensibilità giusta, penso che attraverso il suo inserimento e il suo ruolo eviteremo spaccature e altro”.
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