mercoledì 21 gennaio 2009

In 5 minuti il pareggio tra Lazio e Juve


L’1-1 all'Olimpico fra Lazio e Juventus sta tutto in cinque minuti del primo tempo: vanno in vantaggio al 25’ i biancocelesti con Ledesma, al 30’ pareggia il conto Mellberg per i bianconeri. Entrambe le reti frutto di pesanti distrazioni. La Lazio schiera il tridente Zárate-Rocchi-Pandev con la splendida performance di Meghni a centrocampo, accanto a Dabo e Ledesma. Ranieri, con la difesa decimata dagli infortuni, lancia al centro il baby Ariaudo, al debutto in campionato. Dopo circa 20 minuti in cui le due squadre si studiano a fondo – con la Lazio in pressante predominio - è Zárate a decidere che bisogna fare qualcosa per accendere davvero la partita: se ne va sull’out di sinistra e Mellberg lo atterra. L’arbitro Morganti, che sembra dirigere all’inglese (cambierà idea più tardi), concede la punizione – letale - ai padroni di casa. E Cristian Ledesma non si fa pregare due volte: calibra uno dei suoi migliori lanci da posizione impossibile che, con l’involontario aiuto di Manninger (clamoroso il suo errore di piazzamento), la mette dentro alle spalle del portiere austriaco. Esplode l’Olimpico, al pieno stagionale come se si trattasse di Champions (oltre 60mila spettatori). Il gol è incredibile, purtroppo non decisivo. La Juve sbanda, e la Lazio un minuto dopo va vicina al raddoppio: Rocchi, lanciato in profondità da Dabo, calcia al volo di sinistro chiamando Manninger al miracolo. Sulla ribattuta si avventa Pandev che, disturbato da Legrottaglie, spedisce incredibilmente alto sopra la traversa con la porta completamente vuota. Grave errore, scatta la dura legge: gol mancato, gol subìto. I bianconeri prendono coraggio: al 27’ una punizione di Del Piero dalla trequarti va a cercare Amauri, ma Diakité è perfetto nell’anticipo. Due minuti dopo è Amauri che cerca di ricambiare il favore a Del Piero in velocità sulla destra: palla in profondità per Del Piero, deviata in angolo da Rozehnal. Sulla bandierina va Marchionni che pennella un bel cross al centro dell’area laziale dove Mellberg, indisturbato, gira ottimamente di testa sul primo palo: inutile il tuffo di Carrizo. Solita, ennesima distrazione della difesa laziale: cambiano gli interpreti ma non cambiano gli errori. Su questo dovrebbe riflettere il tecnico della Lazio. Sono 4 anni che la Lazio sembra impotente di fronte ai calci piazzati. Pur con una difesa completamente rivoluzionata in questo campionato, i gol subiti hanno le stesse cause. Sembra più che una semplice distrazione o una sfortunata coincidenza. Al 33' brutto scontro in elevazione tra Nedved e Lichtsteiner, con il difensore della Lazio che ha la peggio riportando una ferita sanguinante al naso. Nell’occasione Morganti non sanziona Nedved, anche se il gomito dell’ex laziale è molto alto. Da questo momento Morganti inizierà a distribuire gialli a profusione, con preferenza ai biancocelesti anche quando ne meriterebbero di più i bianconeri, specialmente Molinaro, Sissoko e Marchisio. Questa, purtroppo, è un’altra costante delle partite della Lazio, anche in casa. Il primo tempo si chiude così in parità, anche se ai punti la Lazio avrebbe meritato molto di più.
Ripresa con le stesse formazioni. Ma la situazione si capovolge, la Juve è più decisa: Al 4' Sissoko dopo una grande progressione impegna Carrizo che si fa sfuggire il pallone e para in 2 tempi. Brivido. Subito dopo ci prova Marchionni. La Lazio rompe l'assedio juventino con Zarate che all’11’ si porta a spasso tre giocatori della Juve, poi calcia con il destro dai 25 metri. Conclusione a lato, ma non di molto. Al 17' Rossi sostituisce Meghni con Brocchi, 8 minuti più tardi è la volta di Zanetti e Dabo che lasciano il posto a Marchisio e De Silvestri. Al 26’ Carrizo si esibisce in una bella uscita bassa che ferma la fuga di Del Piero lanciato in profondità da una bella iniziativa di Nedved. Al 31' fuori Zarate e dentro Foggia. Commenta l'argentino: “sempre io devo uscire?”. Viene riportato alla ragione da Tare, siparietto poco felice davanti alle telecamere, anche se la decisione di Rossi suscita più di un dubbio: poteva optare per l’uscita di Pandev, ad esempio, in netto calo nel secondo tempo. Due minuti dopo Manninger si fa perdonare l'incertezza sul gol di Ledesma salvando in uscita su Pandev: nello scontro si infortunano entrambi, ma rimangono in campo. Al 35’ esce anche Del Piero, sostituito da Giovinco. Pochi sussulti, fino al 40' quando Legrottaglie anticipa Pandev fuori area e il suo tiro scheggia il palo alla sinistra di Carrizo. Quattro minuti di recupero. Ma le squadre sono stanche, il ritmo è stato alto. Al 48' Rocchi cerca sul secondo palo Foggia che stava scendendo dalla parte opposta: Molinaro va in chiusura, forse fallosa. Foggia reclama il rigore, ma è l'ultima emozione.
Alessandro Staiti

IL TABELLINO:
LAZIO-JUVENTUS 1-1

LAZIO (4-3-3): Carrizo; Lichtsteiner, Diakite, Rozehnal, Radu; Dabo (26' s.t. De Silvestri), Ledesma, Meghni (18' st Brocchi); Pandev, Rocchi, Zarate (32' s.t. Foggia). (Muslera, Cribari, Kolarov, Makinwa). All. Rossi.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Mellberg, Ariaudo, Legrottaglie, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Zanetti (26' s.t. Marchisio), Nedved; Amauri, Del Piero (35' s.t. Giovinco). (Chimenti, De Ceglie, Poulsen, Tiago, Ekdal). All. Ranieri.
ARBITRO: Morganti.
MARCATORI: Ledesma (L) al 25', Mellberg (J)al 30' p.t.
NOTE: spettatori 60.000. Ammoniti Dabo, Del Piero, Molinaro, Radu, Sissoko, Lichtsteiner, Brocchi. Recupero 2' p.t., 4' s.t.

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