sabato 3 gennaio 2009

La Lazio festeggia Natale battendo il Palermo

La Lazio va in vacanza con una vittoria. Era il miglior modo per festeggiare, subito dopo l’incontro, all’interno dello stesso Stadio Olimpico. Il modo migliore anche per chiudere il 2008, con una posizione di classifica (mancano dai 3 ai 6 punti almeno, ricordando il disastro di Bologna, l’assurda sconfitta nel derby e contro il Napoli e il mezzo passo falso contro il Lecce in casa) soddisfacente, la migliore del periodo da quando Rossi è in panchina. Si può dunque ragionevolmente guardare al 2009 con ottimismo. Tuttavia la partita contro il Palermo – il primo anticipo del 17° turno di Serie A - non offre un grande spettacolo. Rossi modifica ancora una volta la formazione, anche per ovviare a qualche problema di infermeria: Meghni e Lichtsteiner a centrocampo, Foggia e Pandev in attacco leggermente dietro a Zárate. Diakité ancora in campo accanto a Cribari, Rozehnal ha la febbre. La prima mezzora scivola via senza grandi scosse, se si esclude al 23’ il magistrale suggerimento di Foggia di testa per Pandev che, solo davanti ad Amelia in uscita, non trova la via del gol. Nell’occasione il macedone resta a terra infortunato, ma l’arbitro Gava fa continuare il gioco noncurante. Quando si rialza Goran ha una vistosa ferita sopra al ginocchio sinistro. Per il resto molta imprecisione da ambo le parti, anche se la velocità di gioco è abbastanza sostenuta: le due squadre si fronteggiano spesso annullandosi. Lazio a fatica in avanti, con Zarate un po’ in ombra (peccato per il bel gol annullato al 29’, in evidente fuorigioco, su squisito suggerimento di Pandev). Il Palermo dal canto suo, coperto e attento a ripartire, non si rende mai davvero pericoloso: nel finale di tempo prima Miccoli, poi Succi provano a impensierire Carrizo che blocca centralmente, senza affanni, in entrambi i casi. Nella ripresa il copione non cambia, ma Rossi inserisce Dabo per De Silvestri, riportando Lichtsteiner nella sua posizione di terzino destro, e dopo un quarto d’ora opera la mossa più coraggiosa: Rocchi per Zarate che, molto sconsolato, esce dalla parte opposta alla panchina e – quando passa sotto alla Curva Nord che lo acclama – non ricambia il saluto. La lunga passeggiata dell’argentino richiama l’attenzione... Rossi ci ha preso: Rocchi si rende subito pericoloso con una girata di testa su suggerimento di Lichtsteiner e al 18’ con l’esterno destro la mette dentro a un passo dalla porta di Amelia, sfruttando un cross di precisione geometrica di Meghni – grande la sua prova, soprattutto nel secondo tempo! - dalla sinistra. L’azione nasce da una serie di palloni recuperati con decisione a centrocampo, ottimo lavoro. Al 23’ i rosanero rispondono con Bresciano, ma il suo sinistro è fuori. Da segnalare la prestazione maiuscola di Diakité, con autorevoli anticipi, entrate in scivolata e imperiosi stacchi di testa: le palle alte nella difesa biancoceleste sono tutte sue. Sembra proprio lui, il più giovane, quel dominante che Rossi andava cercando da anni. Al 27’ Lichtsteiner viene brutalmente atterrato da Balzaretti che viene espulso per doppia ammonizione. Lo svizzero viene colpito sulla caviglia appena recuperata, un miracolo che non abbia riportato lesioni, e deve lasciare il campo (con le stampelle) a Kolarov. La difesa scala tutta verso destra: Diakité va a fare il terzino, Cribari e Radu i centrali. Al 38’ Gava non vede un rigore netto su Pandev, spostato con una poderosa ancata mentre si trova palla al piede davanti ad Amelia. Non succede praticamente nulla fino alla fine della gara. Si può festeggiare.
Da quando ci sono io in panchina non avevamo mai concluso il girone d'andata con così tanti punti – ha sottolineato Delio Rossi in sala stampa - e invece quest'anno abbiamo ancora due partite prima di girare, in cui spero di rimpinguare il bottino. Sarebbe un buon viatico per il ritorno. Nel primo tempo abbiamo avuto qualche problema nella circolazione di palla, mentre nella ripresa, con Dabo in campo, Ledesma è stato più libero di impostare il gioco e le cose sono migliorate. Ho avuto la risposta che volevo dalla squadra, ha saputo venire a capo di un Palermo che ci ha creato qualche problema e non si è mai disunita. Abbiamo vinto meritatamente. Sono felice per Tommaso perché viene da un periodo in cui sta cercando di ritrovare la forma migliore e so che non è facile andare in panchina, ma sta a me scegliere chi mandare in campo. Zárate? Non ho visto la sua reazione al gol di Rocchi ma forse non ha esultato perché era giù in quanto avrebbe voluto dare di più alla squadra”. Soddisfatto del ritorno al successo anche il presidente Lotito: “Siamo stati eccezionali dal punto di vista fisico. Abbiamo vinto meritatamente, con carattere, determinazione e ottima qualità di gioco. Zárate non ha esultato al gol? Non credo. È uno che lavora per il gruppo. L'allenatore ha ritenuto che dovesse entrare Rocchi e Zárate lo avrà accettato. La classifica? Senza falsa modestia, per la verità ci manca qualche punto: con il Napoli e con la Roma non meritavamo di perdere, e con il Lecce il pareggio ci è stato stretto. Si interverrà sul mercato soltanto se ci dovesse essere la necessità di farlo. Rossi? La società è sempre stata vicina all'allenatore. Ci sono le condizioni perché possa anche essere l'allenatore del futuro”.
Alessandro Staiti

IL TABELLINO:
LAZIO-PALERMO 1-0 (pt. 0-0)
LAZIO: Carrizo; De Silvestri (1' st Dabo), Diakite, Cribari, Radu; Lichtsteiner (30' Kolarov st), Ledesma, Meghni; Foggia, Pandev; Zarate (13' st Rocchi). A disposizione: Muslera, Firmani, Manfredini, Del Nero.
All.: D. Rossi.
PALERMO: Amelia; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Nocerino, Liverani, Bresciano (40' st Guana); Simplicio; Miccoli (33' st Mchedlidze sv), Succi. A disposizione Ujkani, Dellafiore, Raggi, Migliaccio, Ciaramitaro.
All.: Ballardini.
MARCATORI: 21' st Rocchi
ARBITRO: Gava di Conegliano Veneto
SPETTATORI: 30 mila circa.
ANGOLI: 4 (P) - 3 (L)
RECUPERO: 3' e 3'.
ESPULSI: 28' st Balzaretti per somma di ammonizioni.
AMMONITI: Cassani, Bovo, Balzaretti, Meghni e Dabo per gioco falloso; Foggia per proteste.

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