Classifica rivoluzionata in un batter d’occhio. La sfida-scudetto (al 6° turno una vera esagerazione!) ha dato un dispiacere alla Roma e ha riaffermato l’Inter al vertice.
Nell’anticipo di sabato 30 settembre Mancini schiera a sorpresa Ibrahimovic unica punta davanti a un centrocampo a 5. La Roma è subito pericolosa con una punizione di Totti: Julio Cesar respinge corto e Mancini va al tap-in, ma il portiere nerazzurro ribatte in modo impeccabile. Partita equilibrata: la Roma macina gioco in velocità, l’Inter ne soffoca la manovra, Samuel impeccabile nelle chiusure. Mancini ci riprova appena si libera qualche spazio, Julio Cesar devia in angolo. Totti calcia corto il corner e permette a Maxwell di innescare Cesar in un micidiale contropiede, Pizarro non riesce ad arginarlo: Doni è bravo a opporsi al rasoterra dell’ex-laziale, sul rimpallo Ibrahimovic ribadisce di testa e la palla sta per finire in rete, quando Giuly decide di improvvisarsi portiere parando a perfezione. Rosso, espulsione e rigore: lo svedese non fallisce. La partita assume altri connotati. Mancini nella ripresa manda in campo Cruz e Crespo al posto di Ibra e Dacourt. Dopo 8 minuti però Perrotta approfitta di una svista di Maxwell e mette in rete. Pareggio raggiunto con orgoglio e determinazione. La Roma però non si accontenta, pensa di poterla spuntare anche in inferiorità numerica e sembra di rivedere a tratti la gara contro il Manchester del famoso 7-1. La reazione dell’Inter è rabbiosa: Crespo con un grande gesto atletico sfrutta una respinta di Doni su Cambiasso. Dopo 3 minuti la mette dentro anche Cruz con un bel rasoterra angolato. Chiude i giochi Cordoba. Mancini fa cenno ai suoi di fermarsi. Il 4-1 può bastare. La Roma ne esce malconcia e, ironia della sorte, la prossima gara la disputerà proprio contro il Manchester. Sarà rivincita?
Un’ottima Fiorentina stende 3-0 il Livorno. L’assenza di Mutu viene perfettamente rimpiazzata da Santana, con un gol e due assist fondamentali per le segnature di Osvaldo. I padroni di casa rendono la vita difficile ai viola, che però non si perdono d’animo e fanno valere i superiori mezzi tecnici appena il furore del Livorno perde qualche colpo. Così alla chiusura del primo tempo arriva la prima rete di Osvaldo in serie A. Orsi si fa espellere per proteste nell’intervallo, lo segue Loviso dopo un quarto d’ora. Per gli amaranto è il tracollo, Osvaldo raddoppia e Santana chiude la partita a tripla mandata.
Crisi Milan: in casa contro il Catania si incarta e la partita termina 1-1. Al 25’ Spinesi si invola, stordisce la difesa rossonera e costringe Kalac alla respinta, goffa, in uscita. Il pallone torna sui piedi di Spinesi: assist perfetto sul secondo palo per la testa di Martinez, gol. Difesa milanista immobile. Nella ripresa Ancelotti fa entrare Gilardino al posto di Ambrosini e Oddo per Cafu. Le due punte non pungono, ma il 4-4-2 è più corposo e capace di guadagnare spazi. Edusei fa mano in area, Kakà mette dentro dal dischetto. Il Catania non si perde d’animo, ma è il Milan ad andare vicino al vantaggio: lo evita Polito che si esalta su Kakà. I rossoneri sono confusi e molli, la partita termina in parità. Battibecco tra Ancelotti e Kakà, segnali di nervosismo.
Il Cagliari di Giampaolo riesce a spuntarla sul Siena (1-0), ma soltanto su rigore, messo a segno dal solito Foggia, che sfiora il raddoppio pochi minuti dopo. Dopo di che i rossoblu non faticano a tenere in mano il pallino del gioco, anche se al 42’ della ripresa Fortin è costretto a salvare su Corvia.
Delude in Napoli che, nel deserto del San Paolo a porte chiuse, perde 1-2 contro il Genoa. Partenopei autolesionisti, nel momento migliore, con un’autorete di Paolo Cannavaro su cross di Leon che cerca Borriello. Nella ripresa Domizzi ristabilisce la parità su rigore. Il match si accende, Scarpi salva due volte su Hamsik e Lavezzi, non fa altrettanto il collega avversario Giannello che, allo scadere, incassa dal redivivo Sculli di testa.
Doveva essere il viatico per la sfida europea contro il Real Madrid: invece la Lazio del turn-over scende in campo molle contro la Reggina ed esce dal Granillo con un anonimo 1-1. La manovra, affidata a centrocampo a Baronio, non prende il volo. Makinwa è lontano dalla forma migliore, Rocchi gira in tondo, Manfredini come trequartista non è in giornata. Anche Kolarov sembra intimidito nel rispettare le consegne e non punge. Così dopo soli 8’ Cozza, su un ottimo assist di Amoruso e grazie alla difesa laziale distratta nel far scattare il fuorigioco, riesce a beffare l’incolpevole Muslera. La Reggina è molto ben messa in campo e dà battaglia. I biancocelesti sembrano spaesati, nei primi 30’ l’unico tiro in porta, fuori di un paio di metri, è di Mudingayi. Rossi modifica l’assetto e passa al 4-4-2, ma non cambia nulla, anzi Mutarelli sulla destra non convince affatto. Nella ripresa allora l’allenatore lo sostituisce con Mauri e torna al consueto rombo. La Lazio accenna a un timido risveglio, ma le occasioni sono sempre per i padroni di casa e si rendono pericolosi. Dapprima con Modesto, che mette a sedere Behrami e poi calcia malamente a lato a portiere battuto. Lo imita poco più tardi Amoroso. Muslera, poi, deve vedersela con una deviazione fortuita di Cozza proprio davanti alla porta, e compie un mezzo miracolo, con un tuffo felino, aiutato dalla traversa. Con l’uscita di Cozza e Vigiani gli amaranto perdono smalto: i biancocelesti si fanno vedere di più in area prima con Rocchi e poi con Manfredini, senza risultati. Il pareggio arriva a sorpresa con una bordata di Kolarov dai 35 metri, un tiro impressionante che fila dritto come un missile nella porta avversaria. La Lazio prende coraggio, la Reggina si impaurisce e si chiude. Non accade più nulla. Nel finale Rocchi prende un bella botta alla caviglia per merito di Missiroli che mette in forse la gara contro il Real; Behrami si infortuna ai flessori ma è costretto a restare in campo perché i cambi sono esauriti; Modesto si fa espellere per proteste contro il guardalinee. Decisamente scarsa la direzione della terna arbitrale, con Fiaccavento spesso irritante.
Anche il Palermo di Colantuono segna una preoccupante battuta d’arresto e permette all’Empoli di conseguire la prima vittoria in campionato con un secco 3-1. I siciliani vanno in vantaggio al 39’ grazie a una sciocchezza di Balli, che gioca male il pallone di piede fuori area regalandolo a Cavani che lo supera con un pallonetto d’autore. Nella ripresa l’Empoli scende in campo agguerrito: Pozzi pareggia i conti dopo soli due minuti. Alla mezzora Caserta si fa espellere e lascia il Palermo in 10. Ne approfitta subito Giovinco con un bel destro. Vannucchi fa tris su rigore a tempo scaduto.
L’Udinese la spunta in casa (2-1) contro un Parma agguerrito. Almeno nelle intenzioni di Di Carlo. Perché la squadra scende in campo decisa a difendere la parità a reti inviolate, che dura per tutto il primo tempo. Nel secondo gli emiliani si chiudono ancor di più e Marino si affida a Quagliarella. Ma è Corradi a siglare il vantaggio con una bel tiro che batte Handanovic, Quagliarella si rivela un cambio azzeccato: riporta in pari il risultato dopo pochi minuti. L’Udinese spinge e si scopre, il Parma ha le occasioni migliori in contropiede, ma non riesce a passare. Ha successo, invece, Zapata all’ultimo minuto, e può così festeggiare felicemente il suo 21° compleanno.
Anche la Sampdoria festeggia: primo gol del ritrovato Cassano, e altre due belle reti di Bellucci e Sammarco. Il 3-0 in realtà penalizza troppo duramente l’Atalanta che si vede negare le reti da un palo e una traversa. Servono solo 3 minuti ai blucerchiati per metterla dentro con Bellucci, imbeccato a perfezione da Montella, poi la partita è soltanto degli orobici. Campagnaro fa un miracolo su Padoin, Doni calcia male un’ottima occasione. Nella ripresa Montella si vede annullare un gol da Ayroldi, decisione dubbia. Non vale la pena di prendersela perché il raddoppio per la Samp arriva con il nuovo entrato Sammarco. Poi torna Cassano e appena scende in campo segna: bello lo stop e il destro su assist di Volpi.
Alessandro Staiti
lunedì 1 ottobre 2007
Le sorprese della sesta giornata…
Etichette:
Alessandro Staiti,
Roma-Inter,
Sesto turno di campionato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento